Il centro storico: un luogo da vivere
Festival all’insù è anche spettacoli. La sezione “in scena” ospita momenti di intrattenimento rivolti a un pubblico meno settoriale e declinati al fine di stimolare la riflessione collettiva.
La sezione si è aperta domenica 6 aprile a Vione, con il monologo “C’era una volta il centro storico. Cronaca di una morte annunciata”, scritto e recitato da Paolo Bornatici.
Lo spettacolo ha un messaggio universale che abbraccia tutte le comunità. Borghi della Valle Camonica e oltre. Gli stessi che stanno provando a resistere a un decadimento i cui effetti sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti.
La montagna è lo sfondo, silenzioso ma onnipresente, di questo processo. Una dinamica portata all’attenzione del pubblico con consapevolezza e attenzione. Una narrazione nata dal forte bisogno, da parte del sonicese Bornatici, di dare voce al centro storico di Sonico, paese camuno la cui storia è appunto comparabile a quella di Vione e di molti altri borghi locali.

L’attore ha recitato la scena di un’udienza processuale (fittizia) dove il portavoce/testimone del centro storico si rivolge al giudice. Ne è emersa una commovente descrizione storico-antropologica, arricchita da caratteri di natura personale, del centro come di un luogo d’incontro.
Topos per eccellenza nella formazione e nel consolidamento delle nostre comunità, trasformatosi negli anni in prezioso testimone oculare dell’incresciosa scomparsa dello scorrere mutevole della vita tra i suoi vicoli e nelle sue piazze.
L’attore ha sottolineato una dura realtà. La chiusura del commercio di vicinato, la fine di osterie, fiaschetterie e botteghe per effetto dell’apertura di centri commerciali, la perdita progressiva di identità. Per il pubblico locale è stato facile immedesimarsi nelle dinamiche raccontate, vivendo emozioni e nostalgie.
Accorato l’appello lanciato dall’artista, in cui lo sconcerto per il presente si è unito alla vena di speranza con cui bisogna guardare il domani. Un invito, rivolto a cittadini ed amministrazioni, a crederci, affinché sia possibile invertire la rotta.
Nel paese di Sonico i residenti e le amministrazioni stanno provando a intraprendere alcuni percorsi per il rilancio del centro storico. Serve tanto coraggio. Bisogna saper investire, assumere consapevolezza. Dobbiamo pensare a nuovi paradigmi per un rilancio efficace ed effettivo.
Un paese senza centro storico è un paese senza identità. Dal passato bisogna attingere, tenendo però lo sguardo fisso al futuro. Per ritrovare, come suggerito dal monologo, la dimensione che abbiamo perso. Vestendola di nuove, necessarie visioni.
Con la collaborazione di Veronica Belli (Residenze eroiche)